Forse qualcuno ricorderà che solo pochi giorni fa io proposi una specie di quiz con il quale domandavo ai miei pochissimi lettori chi, a loro parere, sarebbe stato il prossimo “scocciatore” a lasciare quella che nei momenti d’oro era la “valle di lacrime” (https://www.freehealthacademy.com/blog/laudato-si-mi-signore-per-sora-nostra-morte-corporale). Bene: ecco il nome: Luc Montagnier che, senza che si sappia più di tanto, se n’è andato.
Mai morte fu più tempestiva, visto che, a quanto so, il 12 febbraio si aspettava il Nobel 2008 in Canada per testimoniare al processo chiamato Norimberga 2, un processo che serve soltanto ad ostacolare la vera scienza, e questo per turpi fini.
In fondo, con quella morte che cosa abbiamo perso? Negli ultimi tempi Montagnier fu classificato tra gl’imbecilli, e chi meglio dei suoi classificatori poteva valutarlo? Ciò che importa è che, uno alla volta, questi diabolici...
La legge è uguale per tutti e a tutti deve essere comprensibile. Questo, semplicemente, per legge che si descrive da sé.
Ancora una volta, ammetto la mia incapacità di capire e mi permetto di pormi qualche domanda: vergognarsi di essere italiano è un reato? O è un reato mettere qualcuno in condizione di vergognarsene? Commettere reati chiaramente contemplati dalla legge è reato? Non commettere reati è reato?
A darmi occasione d’interrogarmi è un fatto avvenuto qualche giorno fa nella città di Urbino, sede non solo di un’università ma di un bar chiamato Città del Sole. https://www.byoblu.com/2022/02/09/urbino-blitz-dei-carabinieri-in-un-bar-per-una-frase-sulla-lavagna/
Vuole il caso che il proprietario del locale abbia esposto una lavagna su cui campeggiava a gesso la scritta “RACCOMANDIAMO ALLA GENTILE CLIENTELA DI NON SMETTERE DI VIVERE PER LA PAURA DI MORIRE”, frase che ad un...
“Se ne avessi la possibilità e l'autorità mi prodigherei per creare per i No Vax campi di concentramento.” Più avanti, l’accenno “spiritoso” ai forni crematori (“per tenerli al calduccio”, e naturalmente ci si riferisce ai biechi no-vax) era quasi d’obbligo.
In una società normale, si potrebbe semplicemente scuotere la testa attribuendo frasi del genere ad un povero idiota, a un etilista, a un internato in qualche casa di cura psichiatrica. Nei fatti, l’autore parrebbe (uso il condizionale) essere un dirigente medico presso gli Ospedali riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo, il che non toglierebbe che si tratti di un povero idiota al quale non può che andare tutta la simpatia che si deve a chi si ritrova a fare i conti con una natura che gli è stata matrigna (...
Leggo la lettera che poi pubblico di seguito semplicemente perché ho avuto il piacere di conoscere di persona Valentino, il suo autore. La pubblico anche se ritengo che, prendendosi la briga di scrivere, Valentino commetta un errore.
Il signor Fiorello cui la lettera è indirizzata, così come tanti comici di regime, forse tutti, è un esemplare umano che qualche secolo fa non sarebbe stato accettato fra i buffoni di corte. Costoro, infatti, con i loro sberleffi mettevano spesso alla berlina chi passava loro un’elemosina e gli avanzi dei banchetti, e qualche secolo fa per loro, così come per la commedia, il latinista francese Jean de Santeul compose la frase “castigat ridendo mores.”
Castigare i costumi ridendo, però, non è per nulla facile perché occorrono intelligenza, cultura e raffinatezza, tre qualità che sono palesemente deficitarie in chi, a suon di grossolanità, è chiamato a far...
A volte, a dispetto dei miei sforzi, mi capita di ascoltare i bollettini di guerra spacciati per notiziari.
Stamattina un personaggio a capo di un’AUSL della cui identità taccio per pietà umana comunicava che i ricoveri per Covid sono numericamente stabili (un attimo prima era stato riferito dalla stessa emittente che erano in calo) e che sono quasi tutti a carico di “vaccinati”.
A questo punto, credo che anche il ministro Speranza sarebbe all’altezza di capire che le “vaccinazioni” sono un fallimento. E mi fermo qui, anche se sarebbe fin troppo facile continuare e trarre altre conclusioni.
Invece, no: l’esortazione è quella di “vaccinarsi”, “vaccinarsi”, “vaccinarsi” ad oltranza.
Sbaglierò, ma credo che qualunque persona dotata di un minimo d’intelligenza capirebbe che l’esperimento è fallito e che sia indispensabile trarne le più che ovvie...
Scusate l’inglese.
Certo, l’inglese è una lingua barbara che, per lo più, i nostri politici, i nostri giornalisti, i nostri magistrati e i nostri medici ignorano sdegnosamente. Dunque, perché leggere articoli, lunghi e per soprammercato noiosi, per di più probabilmente blasfemi, composti da chi si esprime in quella maniera? E anche sui dati numerici c’è da sorridere. Se non ne riferisce nemmeno il Festival di Sanremo, se né il signor Rosario Fiorello né il signor Maurizio Crozza, luminari riconosciuti e apprezzati popolarmente per la loro raffinatezza, hanno reputato valesse la pena comporre sberleffi per i bambini morti, significa che va bene così: se non lo dice la tibbù...
Magari, se vi va, salvate il testo,...
De Donno, Pepe, Biscardi, Trinca…
Quale sia l’opinione di chi mi legge e quale la mia su queste persone è cosa del tutto irrilevante. Ciò che rileva è il loro essere accomunati da una sorte che ha contemplato il taglio prematuro di un traguardo che tutti, anche i più lenti tra i ritardatari, prima o poi toccheranno.
Io non ho mai scommesso su nulla nella mia vita, e non lo farò nemmeno questa volta. Chi, al contrario mio, trova diletto nell’alea d’indovinare tuffandosi nel regno del caso potrebbe scommettere su chi sarà il prossimo ad arrivare alla meta. Con un aiutino?
Qualche giorno fa sono stato messo al corrente da un personaggio che in altri tempi avrebbe suscitato pietà nei pii e ilarità nei malignetti che da 30 anni produco intrugli di cui dubitare, arricchendomi a dismisura grazie a piattaforme Internet cui si è in qualche modo costretti ad iscriversi sborsando quantità ingenti di denaro. Il conduttore televisivo che lo ospitava tiene probabilmente famiglia e non ha preteso ragioni di quelle affermazioni rivelatrici. Per quanto sta a me, non posso altro che ringraziare chi ha avuto la pazienza d’informarmi su particolari della mia vita che non conoscevo e che, tra l’altro, avrei detto anche solo storicamente impossibili.
Del resto, anni fa un tale che si autodefinisce “giornalista d’inchiesta” informò il mondo, e con il mondo me, che io sono un agente della NATO, con questo rendendomi conto che l’Alleanza Atlantica mi deve un sacco di quattrini per il mio prezioso...
Da Pedro Calderón de la Barca a Pirandello, transitando attraverso Rousseau, letterati e filosofi si sono interrogati su che cosa sia la verità.
Già: che cosa è vero e che cosa non lo è?
“Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas.” Frase di Sant’Agostino che, tradotta per chi avesse distrattamente dimenticato la lingua dei nostri avi, significa “non andare fuori, rientra in te stesso, dentro l’uomo abita la verità.” Insomma, il santo consiglio a proposito della verità è quello di fabbricarsela da soli. Cosa saggia, perché, se dovessimo affidarci alle “verità” che ci piovono addosso da ogni parte, non esisterebbe una bussola con la quale orientarci.
In piccolo, basterebbe, per questo, rifarsi ai comunicati ufficiali riguardanti i numeri dei partecipanti alle varie manifestazioni pubbliche, manifestazioni delle quali, magari, si è...
Già me n’ero accorto: dedicare una vita allo studio e alla ricerca è stato un errore non solo imperdonabile ma al quale, arrivato alla mia tarda età, non c’è più rimedio.
Da tempo leggo e ascolto tra interesse e disperazione per la terribile condizione in cui mi trovo gl’insegnamenti dei nuovi scienziati, uno dei quali apprendo essere il cav. dott. Gianpietro Briola, presidente dell’AVIS, interessato alla fotografia e munito di patente B (file:///C:/Users/STEFAN~1/AppData/Local/Temp/CVBriolaG.pdf). Imbevuto come sono di quella che ora vedo essere falsità, ammetto di non averlo mai sentito nominare e di non conoscere le scoperte che, senza dubbio, fanno di lui una stella di prima grandezza nel firmamento scientifico del mondo nuovo in cui stiamo felicemente entrando.
Leggendo ...
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