Requiem per il numero 21

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”

Questo è quanto chiunque può leggere se ha la pazienza di arrivare all’articolo 21 di quella che fu la Costituzione di quella che fu la Repubblica italiana.

Qualche giorno fa ho rilasciato un’intervista a Zainz, e immediatamente la censura è piombata, chiudendo il canale per tre mesi.

Più o meno nelle stesse ore, ho rilasciato un’intervista TV al Corriere Etrusco, ed ecco quello che viene pubblicato: “Piombino (LI) – Abbiamo intervistato Stefano Montanari, candidato alle prossime elezioni nella lista “VITA”, sulle principali criticità di questi ultimi due anni in Italia, sul tema dell’energia, dei rigassificatori, e su alcune curiosità di questa campagna elettorale.

P.s. Il video è stato rimosso da Youtube ed è per questo che utilizziamo in questo caso una piattaforma diversa. Chi vuole guardarlo su Facebook può utilizzare, fino a quando sarà disponibile, il link sottostante:

https://www.facebook.com/corriereetrusco/videos/1573445229822770/ “

Precedentemente ero stato intervistato da un “giornalista” di Mediaset che mi aveva concesso la bellezza di 240 secondi, di cui, ahimè, ho usufruito ben poco, dato che il personaggio, evidentemente non informato di che cosa significa intervista, si è appropriato di una frazione rilevante del tempo per le sue considerazioni.

Chiunque abbia tempo da perdere e accenda la TV o sfogli un giornale, troverà poco o nulla che riguardi Vita, il partito che ho deciso di appoggiare, e il silenzio è la più infallibile delle censure.

Il motivo mi pare evidente: facciamo paura.

Se in parlamento entrasse qualcuno che facesse notare come una parte tutt’altro che irrilevante dell’attività di quell’istituzione è del tutto fuori di qualunque legittimità, si verrebbe a creare un certo imbarazzo. E, allora, è meglio prevenire.