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Marcia funebre per una marionetta

il blog di stefano Jun 19, 2023

Da anni è in corso una guerra dall’esito scontato.

Chi combatte la chimica, la fisica, la biologia: in definitiva le regole della Natura, è destinato alla più rovinosa delle sconfitte. La Natura se ne infischia delle menzogne, del denaro e degli onori tributati. La Natura, certo senza rispetto per la democrazia, segue solo sé stessa, e alla fine, nella più completa indifferenza, vince e non fa prigionieri.

Chi intraprende quella guerra non si cura della disfatta cui è irrimediabilmente destinato. Chi la intraprende cerca solo il bottino che accumula con le devastazioni, devastazioni che si succedono senza rispetto non solo per l’economia (dall’etimologia greca di amministrazione dei beni della casa), ma per la salute, compresa quella della prole, e, soprattutto, per la dignità. La censura ferrea fino alla crudeltà estrema cui siamo tutti sottoposti, e che subirà a breve l’ennesimo giro di vite, è, sopra le tante, la prova più cristallina della follia alla quale ci siamo volontariamente consegnati.

Quelli saranno certamente annientati dalla loro stessa ingenuità, ma che cosa avranno lasciato sul campo?

Sabato scorso Siena è stata teatro degli ennesimi rintocchi di campana a morto. L’università locale, sottoscrivendo un’autocertificazione su cui non si discute, ha conferito una laurea ad honorem a due personaggi che, al di là dei loro “meriti”, sono stati addirittura definiti scienziati, e su questo spartito hanno cantato le loro laudi i mezzi che chiamiamo beffardamente d’informazione di un regime che non ha uguali nella storia del Pianeta.

Ma non è questo il marchio più infamante bruciato sulla pelle dell’umanità. Chi è del mestiere e ha conservato il concetto di morale sa perfettamente che cosa siano le università di oggi, e non perde tempo a stupirsi. Il peggio lo hanno dato i nostri connazionali e, segnatamente, i senesi. A manifestare l’orrore per quelle “onorificenze” c’erano quattro gatti, molti dei quali venuti da lontano. Abitanti di Siena, dove eravate? Avete capito che cosa è accaduto nella vostra città? È quella l’università di cui menate vanto?

Ormai “vaccinato”, non ho dubbi: ci saranno dei senesi che mi copriranno d’infamia per aver osato “insultarli”. A loro non posso altro che dire preventivamente che il mio disprezzo è sovrastato dalla pena che mi fanno. Quindi, non sprechino il loro tempo prezioso con me: ho già risposto.

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