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Maiali e non maiali

il blog di stefano Feb 23, 2023

L’articolo 21 di quella che, almeno in teoria, è la costituzione italiana vigente, afferma che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”

Tutti? Beh, non esageriamo. Come era per i maiali della fattoria di Orwell, c’è chi è “più uguale” degli altri, e, grazie a questa posizione, può fare il bello e il cattivo tempo. Bello per lui e brutto per chi maiale non è.

Un’altra considerazione ha certo il sapore del “grillismo” ante-marcia, quello dei tempi che precedettero la trasformazione dei grillini in “più uguali” con la conseguente decisione di annichilire la loro “filosofia”, fosse anche stata espressa un minuto prima della conversione. La considerazione è che noi paghiamo gli uomini politici (le donne non fanno differenza) e, dunque, tecnicamente sono nostri dipendenti. E i dipendenti devono fare l’interesse di chi li paga. In qualche modo, lo sosteneva pure Karl Marx.

Ma è proprio vero che i signori politici (le donne non fanno differenza) fanno gl’interessi dei loro datori di lavoro? Ed è proprio vero che si comportano in modo ineccepibile?

Al momento attuale, noi europei godiamo dell’indefessa attività della presidentessa della Commissione europea dottoressa Ursula Gertrud, nata Albrecht, maritata Von der Leyen, sui cui affetti di famiglia non intendo soffermarmi, secondo la rivista Forbes la donna più potente del mondo. La statista riscosse un enorme successo quando procedette all’acquisto di una quantità stupefacente di dosi di prodotti chiamati, al di là di ogni definizione farmacologica in vigore fino a cinque minuti prima dell’arrivo della merce, vaccini. Va da sé che il denaro era il nostro, e su questo è impossibile eccepire. Dove si potrebbe restare perplessi è laddove a chi paga, cioè noi, è interdetto l’accesso alla visione del contratto d’acquisto. A mio parere (art. 21) non solo questo dovrebbe rendere nullo il contratto, ma dovrebbe indurre la magistratura ad indagare sul perché di un atto quanto meno insolito.

Ora, sull’onda del successo (vedi il Marchese del Grillo), ecco che i nostri dipendenti propongono di acquistare per la modica cifra di quattro miliardi di Euro, almeno secondo il ministro degli esteri estone Urmas Reinsalu, un po’ di armi da regalare agli amici ucraini. Il tutto, naturalmente, senza che chi non è abbastanza fortunato da essere maiale possa essere edotto sui particolari del contratto.

Vogliamo sorridere? Tranne qualche eccezione, non è che il popolo europeo se la passi particolarmente bene. Noi italiani, poi, con il cosiddetto 110 abbiamo aggiunto spasso a spasso. Forse quattro miliardi, peraltro da addizionare a tutte le spese che stiamo affrontando per finanziare la guerra... E la Costituzione (art. 11 - L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...)?

Ma, in fondo, che ne sappiamo noi? Mica siamo maiali!

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