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La coerenza del principe del Creato

il blog di stefano Sep 25, 2023

Nato a mia insaputa e senza che mi si chiedesse di sottoscrivere un documento di consenso informato, certo fuori del tempo in cui, mio malgrado, mi ritrovo a vivere, mi accorgo ogni giorno di più di essere un disadattato.

Tra i tanti punti del mio carattere derivato da un’educazione dissennatamente sbagliata che ha fatto di me una persona di grande insuccesso, c’è il non tollerare ipocriti e incoerenti. Tra questi gli animalisti.

Sia chiaro, io non solo rispetto, ma amo gli animali. Cani e gatti sono stati miei compagni d’infanzia e di tutta la giovinezza quando, senza rendermi conto della fortuna che mi era toccata, abitavo in campagna, in una specie di teneramente ingenuo Far West. Oggi, vecchio e fuor di dubbio rimbambito, ho un merlo che mi fa compagnia, impegnato a becchettare i semi che cadono quando falcio il piccolo prato davanti a casa, e ogni mattina do un po’ di briciole a passeri, merli e piccioni. Lo faccio perché mi fa piacere fare un piccolo regalo a chi non pretende nulla e mi dà in cambio un sorriso e uno schizzo di serenità. Qualche giorno fa, una domenica, innaffiavo con parsimonia una pianta quando mi si è avvicinata una lucertola, rettile che di solito cerca di stare lontano dall’Homo sapiens. Questa mi ha guardato, ha aperto la bocca e ci si è lasciata cadere dentro una goccia che cadeva dall’innaffiatoio. Poi un’altra. L’averla, per quanto ben poco, aiutata regalandole un po' di sollievo in un'estate torrida, l’esserle amico sono stati premi che mi hanno accompagnato per tutta la giornata. Ma l’ho detto: sono un vecchio rimbambito.

Gli animalisti? Nessun problema se sono coerenti. Fastidio se non lo sono.

Proprio ieri mi è capitato di conversare con una signora che si autodefiniva proprio animalista e trasudava disprezzo e livore fino all’odio verso chi, tra gli altri crimini, abbandona il cane in autogrill, per chi mangia le bistecche e per chi costringe le galline a produrre uova. Ma ciò che la faceva schiumare pareva essere, come da sua dichiarazione, lo sfruttamento degli animali a fini sperimentali. Come non essere d’accordo? Da addetto ai lavori, lasciando da un canto gli obblighi di legge che prescrivono la sperimentazione su animali per non pochi farmaci e dispositivi medico-chirurgici, non ho dubbi: in molti casi i risultati sono non poco fuorvianti. E su questo punto mi fermo.

L’opportunità di prendere la palla al balzo mi si offriva su un piatto d’argento: la signora indossava accessori d’abbigliamento di pelle?, assumeva farmaci?, si sottoponeva a vaccinazioni? Certo che sì, perbacco!

Di che stavamo parlando?

Ora mi capita sott’occhio https://themillennial.it/cultura/musica/la-gallina-cochi-renato-testo-significato/ di un paio d’anni fa.

Ognuno valuti da sé. Il mio parere è che la  gallina è un mostro d'intelligenza se la si paragona a certi esemplari di umanità. Di certo è più onesta.

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