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Giustizia, Idioten e Kafka

il blog di stefano Mar 16, 2023

Ormai sono passati ben più di vent’anni. Sembra impossibile, ma allora ero più ingenuo di quanto non sia rimasto ora, e pensavo che qualcosa come la giustizia applicata almeno seconde le leggi umane esistesse.

Accadde che una squilibrata pubblicasse falsità diffamanti sul mio conto, e io, su consiglio di un’amica avvocatessa, promossi una causa contro l’autrice di quelle stramberie. Secondo l’amica non potevano esistere dubbi: le affermazioni erano palesemente false e noi disponevamo di tutte le prove documentali per provarlo. Dunque... Dunque, finì con l’assoluzione dell’imputata, perché, a detta del magistrato, io ero “personaggio pubblico” e, dunque, che io fossi un bersaglio del fango apparteneva di diritto a chi il fango si diletta a lanciarlo.

Qualche anno dopo, un’altra squilibrata, stavolta diversa dalla prima, fece molto di peggio, accusandomi della turpitudine di truffare i militari ammalati a causa della loro partecipazione a missioni “di pace”. Secondo ciò che il personaggio pubblicava su una serie di siti Internet, le analisi che noi effettuavamo per i soldati erano fasulle e non avevano la minima utilità in tribunale. Al di là del fatto che la squilibrata non aveva nessuna competenza per stabilire se le analisi fossero “fasulle”, io portai all’evidenza del giudice decine di sentenze che davano ragione ai militari che si erano valsi delle nostre analisi, oltre a testimonianze personali di militari stessi, tra cui un generale. Il risultato fu che la pazzoide fu assolta. Insomma, si trattava di opinioni personali.

Ammaestrato dall’esperienza, da anni mi guardo bene dal rivolgermi ai tribunali anche a fronte di diffamazioni e calunnie più che evidenti.

Internet consente a chiunque di sparare fango (e altro materiale meno salottiero) su chiunque, e di questa licenza (la libertà è altra cosa) approfitta una folta schiera di falliti, di psicolabili di gregge, di dementi, di soldatini volontari, e di odiatori prezzolati. Tentare di rispondere, prove alla mano, è perfettamente inutile. In parte rilevante le risposte vengono censurate dal regime, e in parte dai gestori stessi della miriade di siti Internet. Un’altra parte arriva a destinazione, ma è del tutto ignorata dal destinatario.

Prescindendo dagl’idioti per vocazione o per professione, quelli, per esempio, che discettano sulle mie vendite di ciondoli magici (che io non abbia mai venduto ciondoli per loro è irrilevante), io resto un bersaglio appetitoso per non pochi svitati nullafacenti. Un piccolo esempio è il messaggio arrivato ora sul telefono della Free Health Academy, messaggio anonimo come ormai è consuetudine. Il testo, riprodotto verbatim, è

“Dott. Montanari la stimo come medico ma non stimo i fascisti La premier lo è Lei pure By I fascisti mi fanno schifo Una no-vax”

Un tempo sarei rimasto sconcertato. Oggi non più. Medico? Non avevo mai saputo di essere un medico. La premier è fascista? Opinione sua di cui me non importa un fico secco. Che, poi, per inaspettata analogia con la signora Meloni (con cui non ho la minima vicinanza), sia fascista pure io è interessante. Su By (preposizione inglese) non saprei che dire. Noi vedo, poi, come possa riguardarmi il fatto che i fascisti facciano schifo alla “no-vax”.

Si attribuisce a Kafka la frase “Ein Idiot ist ein Idiot. Zwei Idioten sind zwei Idioten. Zehntausend Idioten sind eine politische Partei.” Tradotto. “Un idiota è un idiota. Due idioti sono due idioti. Diecimila idioti sono un partito politico.” Forse oggi, nella società di Internet e dei telefonini, il vecchio Franz avrebbe considerato anche altro oltre ai partiti politici.

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