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Fake o non fake? Questo è il problema.

il blog di stefano Mar 12, 2023

Tutte le mattine trovo, tra telefono cellulare e posta elettronica, molte decine di messaggi che non leggo.

Con un sorriso un po’ preoccupato mia moglie me ne ha indicato uno che ha ricevuto lei, e che riporto sotto. Lo riporto verbatim, senza garanzie di nessun tipo. Quando lo avrete letto, se lo leggerete, fatevi un’opinione.

Quelle che sono chiamate dagli anglofili “fake news” e dai maestri di pensiero nostrani “bufale” sono diventate da anni manifestazioni del tutto normali, tanto che governi, scienziati, medici, preti e giornalisti ne fanno ampio uso, approfittando assennatamente del grado di cottura raggiunto dai cervelli popolari. Non solo nessuno si scandalizza di fronte a questi atti, ma li aspetta con ansia per abbeverarsene e per espellerne, diffondendoli, i cataboliti (polidipsia/poliuria).

Da quanto leggo, coloro ai quali abbiamo affidato le redini del mondo, concedendo loro indiscussa carta bianca sui destini non solo nostri ma dei nostri figli, nipoti e pronipoti, stanno per chiudere il cerchio ferreo la cui messa in opera era cominciata decenni fa senza che noi ci facessimo caso. Da sportivi che siamo, complimentiamoci con loro per la loro abilità, per la loro pazienza, e per essere riusciti a tramutare moltissimi dei loro oggetti d'interesse in kapò pronti a tutto. Magari, ringraziamoli pure: in fondo, ci hanno tolto qualunque disturbo possa essere insito nel dover pensare e nel dover scegliere.

Ormai siamo vicinissimi alla meta: telecamere di sorveglianza ovunque, carte di credito, tessere di fidelizzazione di negozi di ogni ordine e grado, Telepass, iniziative telematiche in cui i partecipanti rivelano ogni minuzia della loro vita, riconoscimenti facciali, formulari da compilare in banca e all’ufficio postale quando desideriamo ritirare il nostro denaro (nostro fino a quando?), telefonate per ricerche di mercato, schedature sanitarie, e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo ci ha addestrati ad una visione di noi stessi come esemplari di bestiame da reddito il cui reddito è proprietà esclusiva di padroni da noi stessi originariamente autorizzati e che non sottostanno ad alcuna regola. Non solo: questi padroni hanno diritto di vita e di morte su di noi e sulla nostra progenie, magari usandoci tutti come fu - al confronto molto su piccola scala - per le cavie del dottor Mengele (che sopravvisse 34 anni ai suoi esperimenti “scientifici”, morendo di ictus mentre nuotava allegramente in un luogo di villeggiatura brasiliano.) Chissà se al geniale antropologo e medico tedesco era mai venuto in mente, come una visione di un futuro meraviglioso, di poter sperimentare alterazioni genetiche raffinate come abbiamo strumenti per fare oggi, o, magari, di indurre cambiamenti di sesso su esemplari di Homo sapiens.

Ora, sempre che non si tratti di “fake news”, ecco in piccola parte ciò che starebbe avvenendo, e ciò che si preparerebbe per noi belanti.

Se devo applicare solo a me stesso il progetto, ammetto di non essere preoccupato per abbigliamento e automobili. E nemmeno avrò problemi se in un anno non potrò mangiare altro che 90 chili di latticini (ne mangio certo di meno già ora). Anche i 16 di carne mi bastano abbondantemente: ci sono sempre grilli e scarafaggi che non paiono essere contingentati. Magari, vedrò di fare l’abitudine al cibo sintetico e alla cacca di plastica che produrrò.

A disturbarmi un po’ sono i 750 chilometri all’anno che posso percorrere. Considerando che mio figlio e le mie nipoti vivono a 17.000 chilometri di distanza da me, significa che potrò vederli una volta ogni 22 anni e 8 mesi, e altrettanto impiegherò a tornare a casa. Quando, poi, da 750 i chilometri diventeranno finalmente 500, gli anni di andata e ritorno saranno 34 più 34. Ma – mi domando – se dovessi prendere l’autobus e in un anno percorrere - dico tanto per dire – un centinaio di chilometri, quella distanza verrà defalcata dal bonus? Considerando che a giugno festeggerò (?) il mio settantaquattresimo compleanno…

Ora mi domando se anche la signora Ursula von der Leyen (nata Albrecht), il signor William Henry Gates III (il nostro Bill), e gli altri saggi commensali saranno tenuti ad osservare le regole, o se, come i maiali di Orwell, saranno “più uguali” e faranno quello che la loro fantasia detta loro, automobili, cappotti, viaggi e banchetti compresi. Per il nostro bene, ça va sans dire.

Quanto a noi, ammettiamolo sinceramente: che sollievo non avere più nemmeno il gravame della dignità! I nostri figli? Ma no!: come ci hanno informato, mica sono nostri: fanno parte dell’allevamento.

Ora, come annunciato, ecco il testo ricevuto. Per quanto mi riguarda, declino ogni responsabilità.

 

Londra

Ci sono videocamere che scansionano il volto

Perchè le hanno messe solo nei reparti di carne e latticini?

Semplice perchè devono monitorare gli acquisti di questi prodotti secondo l'agenda 2030 e limitare i crediti carbonio.

Se sfori non potrai comprare più niente nel mese o tutto l'anno perchè bloccheranno la tua ID digitale con carta di credito annessa.

In questo video dal minuto 12 vi parlo dei limiti del C40 con documenti ufficiali al quale hanno aderito Roma, Milano e Venezia per le città da 15 minuti che stanno attuando.

https://youtu.be/M3YBQgeYhew

I limiti sono: 16 Kg di carne all'anno (poi portarli a 0), 90 Kg latticini e derivati (poi portarli a 0), 8 indumenti all'anno (poi portarli a 3), 190 automezzi privati ogni 1000 abitanti (poi portarli a 0), 1 viaggio entro i 1500 Km ogni 2 anni (poi portarlo a 1 ogni 3 anni)

Qui vi mostro le prove che queste città hanno aderito al progetto

https://youtu.be/VJdmkUC0ExA

Siete sicuri di volere vivere così?

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