Caduto da cavallo? Sì, ma senza farsi male.

Io non ho competenza giuridica.

Per fortuna!, mi viene da esclamare. Sì, perché, se ad avere quella competenza sono i componenti della più che onorevole Corte Costituzionale, giù fino ai più modesti avvocati che mi hanno degnato del loro interesse, io preferisco la mia ignoranza.

Se, poi, si attribuiscono poteri che sconfinano nella licenza ad organi come gli ordini professionali, temo che la decisione migliore sia quella di ritirarsi in qualche grotta come facevano gli eremiti della prima cristianità.

Non mi va più di perdere tempo ad interrogare i “competenti” sulle motivazioni per le quali i più che onorevoli Draghi e Lorenzin non ebbero a suscitare curiosità nei più che onorevoli magistrati a seguito delle loro dichiarazioni pubbliche che tanto contribuirono alla nostra salute. Non lo faccio, vigliaccamente, per non rischiare che “chi può” se la prenda a male. Bacio le mani a vossignoria!

Sottovoce, con rispetto e timidezza, però, una domanda me la faccio. Leggo del dott. Dario Miedico, radiato dal più che onorevole Ordine dei Medici per aver osato agire “in scienza e coscienza” come recitato dal testo che riporta i doveri morali del signor dottore, un testo diventato ora comico, a suo tempo svillaneggiato da burocrati, “giornalisti” e “colleghi” (“Grazie all’Ordine dei medici di Treviso per aver radiato il primo medico per il suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini" strepitava, commosso, il professor Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità.) Svergognato e impossibilitato a lavorare, ora si ritrova assolto dalla Cassazione. Insomma, abbiamo scherzato!

È ovvio: io non pretendo che gli ordini professionali siano cancellati dalla vita civile e anche dalla memoria, né pretendo che i politici, i magistrati e i giornalisti perdano tempo ad occuparsi di materie noiose e desuete, che perdano tempo a sentenziare pensando non sette, ma settanta volte sette prima di rivoltare come il classico calzino la scienza, le leggi dell’uomo e della natura, e pure la vita degli esseri umani. No: non lo pretendo. Posso solo sussurrare che mi piacerebbe che queste persone cadessero da cavallo (risultando incolumi dall’incidente!) mentre trottano verso Damasco, e fossero illuminate.

E poi, non posso non domandarmi chi risarcirà Dario Miedico dei torti che la Cassazione riconosce essere stati perpetrati a suo danno da chi, almeno mi pare, è giudicato reo di qualcosa.

Un mio conoscente è morto, investito da un’automobile mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali e con il semaforo verde. Morto sì ma, perbacco: dopo qualche anno il tribunale gli ha dato ragione!