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Vade retro!

il blog di stefano Jan 06, 2022

Mi sto ritrovando a dedicare qualche minuto rubato all’ozio e alle decisioni notturne dei nostri salvatori (sempre siano lodati!) ad un fatto di cui, in realtà, considerato in sé, non m’importa nulla. Mi riferisco alla farsa che ha visto come protagonista, ma forse dovrei dire vittima, il tennista Novak Djokovic, numero uno al mondo per distacco. 

Riassumendo al massimo la vicenda, almeno per quanto ne so, Djokovic rifiuta da sempre l’inoculazione del “vaccino” che sta sconfiggendo il terribile morbo, e, per questo, non avrebbe potuto partecipare al primo torneo importante del 2022, quello che si svolge a Melbourne. Niente di male: Novak, Nole per gli amici, senza le dovute punturine resterà a casa. Ma senza Nole lo spettacolo soffrirebbe, con tutto quanto un’assenza di tanta portata comporterebbe in termini economici. Così, sempre a quanto so, gli organizzatori gli fanno sapere che per lui basterà la dichiarazione di un medico secondo cui il soggetto non è “vaccinabile.” E, allora, Nole, forte del certificato, sbarca a Melbourne, forse ignaro della bufera imperversante su tutto il Pianeta nel corso del suo volo: il mondo è indignato, e l’Australia sta rimediando una figura barbina. Che fare? I solerti poliziotti di servizio in aeroporto lo aspettano, lo rinchiudono per qualche ora non saprei dire dove, e lo rispediscono a casa. Il tutto nel tripudio dei giornaletti italici, compresa la gloriosa Gazzetta dello Sport, l’equivalente della Bibbia. 

Va da sé che la mia opinione vale quella di qualunque uomo della strada, e l’opinione che esprimo è che forse Djokovic avrebbe dovuto accertarsi della situazione prima d’imbarcarsi in un viaggio che anche in prima classe è faticoso. Ma la mia opinione è pure che gli organizzatori non si sono comportati correttamente e, se fossero onesti, dovrebbero rimborsare il costo del biglietto, forse equivalente al guadagno di qualche minuto di tennis del Numero Uno, accompagnando il tutto da tante scuse. 

A quanto si apprende, Nole starebbe ricorrendo contro l’espulsione, ma io non ne vedo la ragione. Per quanto riguarda il comportamento dell’Australia, questo non fa una piega, e chi vive in Italia non può certo meravigliarsi. Dunque, tempo perso. E poi, in fondo, i danneggiati sono gli organizzatori e la ragione, e non credo che da lì verrà un intervento ad adiuvandum. 

Sui giornaletti che gongolano… Beh, l’idiozia non costituisce reato. Basta smettere di comprare quella carta. 

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