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Per il nostro bene

il blog di stefano Sep 09, 2021

Un gruppo di medici, parlo di quelli veri e non degli smutandati, mi manda https://www.ilcorriere.it/news/il-corriere/55554/caos-sul-green-pass-temporaneo-di-48h-l-ucdl-non-ci-sta-ecco-la-diffida-indirizzata-a-12-procure.html

In breve, si sostiene che il test eseguito sulla saliva è non solo molto meno fastidioso rispetto a quello strumento di tortura un po’ ridicolo che è il tampone nasale ma è pure più attendibile. O meno fasullo: fate voi.

 Al di là delle obiezioni scientifiche destinate ovviamente a cadere nel vuoto, basterebbe un semplice ragionamento. Se si deve portare la mascherina è per evitare che le famigerate goccioline di saliva, universalmente dichiarate portatrice del terribile virus, escano dalla bocca di chi quel terribile virus ospita per infettare chi non si trovi alla distanza di almeno un metro, vale a dire laddove il patogeno non arriva per legge. Da qui, se regge l’assunto, è evidente che il malvagio risiede proprio nella saliva. Dunque, che cosa osta a cercarlo lì e non altrove, per esempio, nel naso?

Ora, per avere contezza della situazione è indispensabile fare un reset della mente, dimenticando tutto quanto la scienza ha faticosamente conquistato, cancellando il decrepito concetto di medicina ippocratica e abbandonando con la dovuta modestia ogni velleità intellettuale. Noi, il popolo, abbiamo chi ha studiato per noi e per noi ragiona: rallegriamoci e gioiamone.

Che la reazione a catena della polimerasi, PCR per chi di queste cose sa magari per averle sentite in tibbù, non sia utilizzabile a scopo diagnostico per le malattie infettive è cosa ampiamente nota da decenni, se non altro perché fu lo stesso inventore, tale Kary Mullis (Premio Nobel nel lontano 1993) a dirlo con chiarezza. Ma che importa? Il tampone serve ad altro: serve a tormentare il popolo, inducendolo così a praticarsi la punturina magica. Chi ha letto qualche verbale della Santa Inquisizione in cui si spiega in modo pio come le torture inflitte a chi è sospetto di qualunque reato a sfondo religioso servano proprio a lui vedrà come sia solida la base storica su cui saggiamente ci si fonda oggi.

Ecco, allora, che i vari Homines sapientes (plurale di Homo sapiens) i quali, a vario titolo e per un ironico gioco del fato, siedono nella cosiddetta stanza dei bottoni costringono il gregge a sottoporsi a pratiche su cui non vale la pena esprimersi. Come spesso accade, poi, chi occupa posizioni di basso rango e anela al premio che, manzonianamente, “era follia sperar” si esibisce nella corsa per essere eletto primo della classe, il che significa chi si comporta nella maniera più idiota. Da qui l’opposizione al test sulla saliva. Lo si fa per il bene comune.

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