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Obbligatori?

il blog di stefano Dec 30, 2021

Credo sia evidente che io non sono un indovino, tanto più se si tratta di pronosticare le mosse di personaggi caratterizzati da intelligenza mediocre, cultura assente e altre peculiarità su cui è prudente che io non mi esprima, e non mi esprimerò. È opportuno, poi, meditare sul grado di libertà di questi personaggi che potrebbero essere nient’altro che esecutori di ordini. Sia chiaro: non mi riferisco a nessuno in particolare, ma faccio un discorso generale.

Premesso ciò, provo a rispondere a chi continua a sollecitare il mio “oracolo” in tema di obbligatorietà di sottoporsi al ricevimento di quella serie di prodotti chiamati bizzarramente vaccini.

Qui io posso esprimere solo un’opinione basata, purtroppo, su quanto sarebbe fatto da una persona, o un gruppo di persone, dotate di un quoziente intellettivo normale. Questo al di là di ogni giudizio morale.

Bene, tenuto conto di questo limite, a mio parere la “vaccinazione” coatta è ben poco probabile.

Ammettiamo che a qualche “politico” salti in testa di provarci, è del tutto probabile che più di qualcuno solleverebbe dubbi sulla sua legalità e, in particolare, sulla sua costituzionalità. Vero è che qualche “costituzionalista” si è già espresso, ma quei parti sono stati rottamati per una troppo evidente idiozia. Se la Corte costituzionale si esprimesse Costituzione alla mano, quell’obbligo non avrebbe scampo e, dunque, subirebbe una solenne bocciatura.

Questo è un rischio che i piazzisti di Big Pharma non possono permettersi di correre e, a mio parere, non lo correranno. Ciò che faranno, invece, è continuare giorno dopo giorno a stringere il cappio intorno alla gola dei sudditi e ad aumentare di qualche decimo di grado la temperatura dell’acqua dove sta immersa la rana di Chomsky. In breve, la vita dei non “vaccinati” (tamponati, mascherati, guantati, imprigionati…) diventerà di fatto impossibile. Se non andare al cinema, a teatro, allo stadio, al bar può essere seccante ma ce la si può fare, altre costrizioni sono difficili da affrontare, fino ad essere impossibili. È così che non ci sarà alcun bisogno di rischiare e, sempre a mio parere, non ci sarà obbligatorietà. Chi vorrà disporre di un barlume di vita, dovrà fare non LA ma LE punturine finché la morte non lo liberi da questo assaggio d’inferno. In fondo, sarà una sua "libera" scelta.

Di questo io non posso essere certo, anche perché l’Italia è in una posizione particolare. Noi viviamo in un paese dove vige l’“io speriamo che me la cavo,” dove chi conta è solo quell’io, dove il concetto di società semplicemente non esiste. In aggiunta, l’Italia è stata scelta per funzionare da stabulario di una sessantina di milioni di cavie paganti su cui praticare esperimenti non solo farmacologici ma nel campo della sociologia. Insomma, come reagiscono decine di milioni di primati superiori allo stravolgimento delle regole etologiche che le hanno caratterizzate fino ad un attimo prima? Se chi si pone la domanda, cioè i veri padroni, pretende comunque la risposta, ecco che il “vaccino” diventerà obbligatorio, costi quel che costi.

Che fare? Beh, la risposta è fin troppo ovvia: per quanto ci riguarda, si accompagnano alla porta tutti coloro che siedono in parlamento e tutti coloro che occupano qualunque posto di comando. Ma qui i problemi che sorgono sono più di uno. Il primo è che la menti della stragrande maggioranza degl’italiani sono state minuziosamente modificate rendendole ricevitori acritici di ordini. Il secondo è che non esiste la possibilità burocratica di attuare l’eventuale progetto di pulizia. Il terzo è che non esiste alcun partito politico all’altezza dell’impresa. Il quarto è che nessun mezzo di comunicazione efficace sarebbe disponibile a diffondere la notizia che un progetto simile esiste. E, allora, non fatemi domande perché non so rispondervi.

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